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venerdì 27 settembre 2013

DRAGONERO il Gioco di Ruolo a Lucca 2013

Dragonero è un fumetto fantasy realizzato da Enoch, Vietti e Matteoni per la Bonelli. 

AGGIORNAMENTO: il gioco è uscito e ne trovate una recensione qui: "Dragonero la recensione del Gioco di Ruolo".
L'avventura in edicola comincia con il corposo romanzo a fumetti nel 2007 "Dragonero Romanzo Fumetti". Nel romanzo impariamo a conoscere i personaggi principali ed alcuni comprimari. In particolare spicca tra tutti lo scout imperiale Ian "Dragonero" Aranill ed il suo inseparabile amico l'orco Gmor; la misteriosa figura del mago Alben e tanti altri personaggi.


Finalmente dopo 6 anni le avventure di Ian e Gmor sono riprese in edicola con una serie mensile ricca di nuove avventure e pericoli per i protagonisti. La serie oltre ad essere la prima dichiaratamente fantasy è anche la prima serie "infinita" a cominciare con una storia lunga 4 albi e con una narrazione arricchita da numerosi flashback e confronti mentali. Insomma una bella serie fantasy a fumetti con la qualità del fumetto Bonelli.

I protagonisti dei primi 4 numeri del mensile. L'orco Gmor, Ian, l'elfa Sera, la tecnocrate Myrva

Il mondo di Dragonero è ricco di dettagli, mappe, storia, regni, popoli, disegni, architettura e tutto ciò che può rendere vivo un mondo fantasy nella tradizione del Signore degli Anelli e delle grandi saghe fantasy.


Il continente dell'Erondar

Questa ricchezza di dettagli, questo patrimonio di emozioni arricchito mese dopo mese da 98 pagine di tavole mozzafiato, dalle tavole presentate in anteprima nel diario di viaggio di Ian, alimentato dalla passione dei lettori e degli autori sul forum di Dragonero, sulla fanpage di Dragonero e sul gruppo Dragonero forum,  e sulla fanpage di Dragonero non poteva certo andare sprecato.



Infatti già a Lucca Comics & Games 2013 la Wyrd Edizioni, nota nel mondo dei giochi di ruolo per la traduzione di Pathfinder (l'erede di Dungeons & Dragons 3 e 3,5), di Blue Rose, e per il pluripremiato Sine Requie, presenterà il gioco di ruolo di Dragonero basato sul sistema di gioco di Pathfinder, sistema di gioco che è gratuitamente (e legalmente) disponibile online (PRD - Pathfinder Reference Document - Italiana di Pathfinder). L'annuncio è stato dato sulla pagina di Lucca Comics & Games 2013 News.

Inoltre la Wyrd edizioni ha prontamento aperto una pagina facebook dedicata a Dragonero GdR.




Tra meno di un mese anche i nostri personaggi potranno partecipare al raduno annuale degli scout imperiali per scambiare le storie delle loro avventure con Ian e Gmor!


La copertina del numero 5 di Dragonero "Il raduno degli scout"



15 commenti:

  1. Non seguo il fumetto ma al gioco di ruolo avrei dato volentieri un'occhiata. Se vai a Lucca e lo prendi facci sapere cosa ne pensi.

    PS - Sine Requie è Asterion, non Wyrd ;)

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  2. Premetto che sono un bonelliano DOC (uno di quelli da "per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole?" mandata a memoria), e che tutto sommato trovo i fumetti bonelli di qualità mediamente superiore a quella dei fumetti di consumo stranieri.
    Dragonero come fumetto mi piace abbastanza, anche se nei numeri della serie sto trovando troppe "gidierrate", troppe di quelle situazioni fatte per sembrar saltate fuori da una giocata di ruolo per intenderci; le classiche cose che chiunque abbia letto un romanzo di D&D conosce, insomma, e che effettivamente per un certo pubblico vanno bene. Diamine, qualche annetto fa entusiasmavano anche me, quindi capisco come possano piacere.
    Quel che non mi è piaciuto molto, invece, è stato il manuale in sé: troppa poca ambientazione, per non dire nulla.
    La Wyrd traduce Pathfinder, poteva benissimo fare un manuale di ambientazione anziché una riscrittura parziale del regolamento che ci ripropone il manuale base di Pathfinder con due modifiche al sistema di base e delle classi nuove.
    I motivi dietro a questa scelta, per me poco felice, sono anche comprensibili: capisco bene come in casa Bonelli non volessero "bruciarsi" l'ambientazione con un manualetto. Se dopo qualche mese dall'uscita di Dylan Dog fosse saltato fuori un altro prodotto in cui si narrava a grandi linee la storia del numero 100 il fumetto stesso ne avrebbe risentito senz'ombra di dubbio. Ma, non volendo rivelare l'ambientazione, ha senso pubblicare un manuale di ambientazione? Tanto più che la Wyrd ha messo in cantiere un botto di uscite accessorie, ma entro un annetto dovrebbe uscire la nuova edizione di D&D, la grande castratrice dei giochi fantasy.
    Mi vien da pensare che gli autori abbiano voluto creare con la scusa del GdR di Dragonero un "D&D a modo mio", quanto sarebbe stato molto più adeguato creare un manuale di ambientazione con alcuni dettagli generici, le regole accessorie e un minimo di bestiario. Per dire, un po' come i manuali di Dragonlance per D&D 3.5, che reinventano diversi aspetti, introducono nuove classi, ma non sono una riproposizione pari pari del regolamento della 3.5.
    Insomma, ero tanto entusiasta per questo progetto, ma il modo in cui è stato portato avanti mi ha un poì deluso.

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    1. concordo con te, intendo fare una recensione ma le critiche sono simili alle tue, oltretutto le modifiche sono una specie di mischione di regole opzionali apparse in vari giochi d20...

      qui qualcosa che ho scritto altrove:

      i punti potere mi ricordano Iron Heroes (d20 ad opera di Mike Mearls), la magia è ispirata dalla pietra sovrana, il vigore c'era in Unearthed Arcana come anche le regole per le armature che assorbano i danni, ma non è questo il punto.

      Il vero problema è (a mio parere) il seguente: A chi si rivolge questo gioco?

      Di fatto si rivolge solo a chi è già molto esperto di pathfinder e troverà interessanti le modifiche e le novità per le classi... Ma per chi viene dal fumetto penso sarà una tremenda delusione, un librone complesso e a tratti poco comprensibile (per chi non mastica già d20/pathfinder/3,5) nessuna informazione aggiuntiva sul mondo e sui personaggi....

      Spero di vedere gli altri manuali e magari una versione semplificata e utile per chi si avvicina al gdr per la prima volta

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    2. Già, e fra l'altro non so quanto questo mischione sia coerente. Il Pathfinder base ha dalla sua un playtest che, a memoria, nessun gioco di ruolo ha mai avuto (voglio dire: il playtest di D&D 3.X, tutto il tempo in cui D&D 3.X è stato giocato, più un playtest pubblico aperto di discreta durata), mentre in questo caso temo siano state messe assieme troppe cose che sì, sono comunque legate al d20, ma che assieme non mi pare di aver mai visto. L'idea è veramente tanto quella di un D&D come piace a Cranchi più che un GdR di Dragonero.
      Tanto più che l'ambientazione potrebbe funzionare altrettanto bene con tutti i GdR fantasy recenti, oserei dire; e già in Pathfinder c'erano le regole opzionali per far qualcosa di buono a riguardo senza doversi reinventare tutte le classi.
      In più, il fatto che il manuale base sia solo un regolamento riproposto, senza alcun particolare di ambientazione degno di nota, ne segna la vita editoriale e la rende brevissima: a tutt'oggi si usano i manuali di ambientazione di AD&D, quando li si possiede, ma c'è qualcuno che gioca a D&D 4^ con i supplementi regolistici di AD&D 2^ edizione?

      Capisco benissimo il non voler rivelare molto dell'ambientazione, ma non c'era bisogno di farlo.
      Se il manuale fosse uscito come associato a Pathfinder (di cui c'è on line il regolamento, non scordiamocelo!) avrebbero potuto dedicare molte meno pagine alle regole, e ci avrebbero potuto dare un'introduzione all'ambientazione e un elenco generico dei mostri, quantomeno di quelli principali.

      Ma che dico, diamine: in SWSE hanno fatto un ottimo lavoro, dandoci assieme alle regole anche un briciolo di ambientazione, per cui anche chi non conosce l'universo di Star Wars può trovarci qualche riferimento, può farsi un'idea del mondo, e può decidere di far imbattere i giocatori in certi mostri iconici - e il tutto col solo manuale base.

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    3. Indubbiamente optando per un regolamento più leggero (e magari limitandosi ai primi 10-12 livelli di personaggio) si poteva avere un gioco utile anche a chi si avvicinava al gdr conoscendo il fumetto e non avendo grande esperienza del Patfinder/3.5 così com'è da un lato ci sono troppe informazioni (per chi non conosce 3.5/Pathfinder) dall'altro ce ne sono troppe poche (per chi ha già la 3.5/Pathfinder).

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    4. Fra l'altro, di Pathfinder esiste lo starter set. Avessero fatto un lavoro a partire da quello, ci avrebbero potuto dare una scatola che fosse sia starter che ambientazione, e rimandare ai manuali veri e propri per chi fosse interessato al gioco.
      Così com'è, il manuale un po' delude: delude chi di build non ne vuole sentire, perché comunque incentiva un gioco a build, e delude chi vuole una build decente, perché le classi di Dragonero sono modificate il tanto giusto per fare a pugni con le classi di Pathfinder normale. Il manuale delude chi cercava un manuale di ambientazione, perché non c'è un briciolo di ambientazione o quasi; e delude chi voleva un supplemento per Pathfinder, perché c'è una riscrittura vera e propria del regolamento anziché l'inserimento di qualcosa di nuovo (come invece hanno fatto in Dragonlance per la 3.X).
      Io il manuale ogni tanto provo a prenderlo in mano, ma come lettura mi disinteressa quasi subito. Ed ero uno degli entusiasti.

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    5. E' in fondo la mia critica, non si capisce a chi è rivolto questo manuale. Ed è un peccato perché graficamente è molto bello. Sarebbe stato appunto meglio pensare ad un set introduttivo con meno regole, più ambientazione e via, modificare alcune cose (aggiungendo) e non riscrivere tutto.
      In particolare penso sia sia persa l'occasione di un prodotto ponte tra fumetto e gdr.

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    6. Decisamente: io su questo prodotto-ponte ci insistevo da tempo, dicendo che l'uscita di Dragonero sarebbe stata l'occasione ideale, ma il lavoro di Wyrd mi ha deluso profondamente.
      E ho come l'impressione che la delusione non sia solo mia, e che in buona sostanza siano contenti del manuale relativamente pochi acquirenti a parte l'autore.
      Voglio dire, per come è strutturato il manuale che cambia se mi creo delle statistiche per ghoul, mezzi-ghoul e giganti e gioco a Pathfinder usando i fumetti per l'ambientazione? Non cambia niente, se non che ho un gioco con molte più opzioni.
      E continuo a chiedermelo: perché in Italia riusciamo a fare bei fumetti e bei GdR ma mai a unire bene le due cose?

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  3. A proposito della domanda "A chi si rivolge questo gioco?", vorrei ricordare la cosa che mi ha impressionato di più quando l'ho preso a Lucca: nel retro della scatola appaiono i simboli e le informazioni che di solito si vedono nei giochi da tavolo, cioè numero di giocatori, durata della partita, età consigliata -e se non ricordo male, i valori indicati erano rispettivamente 2-5, 90 minuti e 13+.
    A parte l'assurdità dei valori indicati (chi gioca di ruolo in 2? Perché non si dovrebbe poter giocare in 6 o 7? 90 minuti per fare che, i personaggi?) mi è sembrato un chiaro tentativo di rivolgersi a un pubblico di fumettari ma non giocatori di ruolo, e a rinforzare questa impressione c'è il fatto che dopo Lucca Games, il gioco è distribuito in una scatola, proprio come i classici giochi da tavolo, ma dentro la scatola c'è solo un libro! O alla fine sono riusciti a infilarci anche i dadi?

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    1. Nella mia scatola, presa però a Lucca, ci sono anche i dadi. In ogni caso, se paragono il prodotto alla scatola base de La Marca dell'Est (tanto per citare qualcosa di attuale e di presente sul mercato) quella di Dragonero non è una scatola, ma è un pacco col quale un non giocatore di Pathfinder non potrà mai giocare. E che non mi vengano a parlare di compatibilità col d20 system: c'è più compatibilità fra Il Richiamo di Cthulhu e RuneQuest 6, non è materialmente possibile prendere un bestiario d20 o di Pathfinder e usarlo con Dragonero.
      Nell'attesa che facciano uscire il nuovo materiale il fumettista attratto dal GdR che fa, si attacca al tram con 50 euro di biglietto?
      Che poi, leggendo il fumetto, trovo molto poco "D&Desco" il combattimento: i combattimenti durano pochi scambi di colpi, massimo 3-4 botte e anche l'avversario più grosso è a terra. Questo non ha nulla a che vedere con niente che sia basato sul d20 system o coi D&D recenti, mi dispiace. Perché se nel fumetto un nemico è a terra con un colpo, e nel GdR con un colpo non gli togli neanche la metà dei suoi PF, è chiaro che c'è qualcosa di sbagliato, di profondamente sbagliato in tutto questo.

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    2. Sarebbe stato mille volte meglio se avessero usato il loro True20 aggiungendo elementi di ambientazione, inoltre maledetta voglia di completezza... ma a chi servono 20 livelli per cominciare a giocare, e anche tutte le classi che ci sono in parte inutili, tenersi semplici introdurre le classi più adatte al gioco.
      :
      Nella mia scatola che mi han preso a Lucca c'era tutto: dadi, manuale, numero zero, illustrazione e mappa (e per di più manuale, numero zero con firma e dedica di Vietti, disegno di Sera con dedica di Matteoni :) )

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    3. Potevano usare il True20, potevano usare Pathfinder, potevano anche usare l'SRD 3.5 semplice: il punto è che potevano fare qualcosa di migliore. Così abbiamo un prodotto dalla veste grafica ottima ma inutilizzabile per un non giocatore di ruolo e deludente per un giocatore di ruolo.

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  4. Quando dicevo che è "una scatola con dentro un libro" mi riferivo alla versione distribuita dopo il Lucca Games. Chi l'ha acquistato alla fiera ha ricevuto molti extra! Nei giorni immediatamente successivi a Lucca avevo letto che avrebbero tentato di inserire i dadi anche nella versione distribuita nei normali circuiti, proprio a causa delle richieste dei giocatori, ma non so se poi ci sono riusciti.

    Purtroppo, a Lucca ho anche visto il "funerale simbolico" di Marca dell'Est: le scatole di MdE erano impilate tra le cose in offertissima allo stand della Red Glove, a soli 10€, ovvero "Con questo set di dadi ti regaliamo una scatola bellissima e anche un regolamento".

    Come forse sapete, non ho amato il fumetto e lo conosco poco. Ma a questo punto, visto che dite che PF/d20 forse non era il regolamento più adatto, mi fate venire un dubbio: non è che al posto di Pathfinder, per chi vuole giocare il mondo di Dragonero, il regolamento giusto potrebbe essere Savage Worlds?
    Disclaimer: faccio parte del team di Savage Worlds Italia come traduttore. Ma non sto cercando di vendervelo :D vi sto chiedendo un'opinione.

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    1. Allora chiariamoci, il regolamento di Dragonero recupera molte perle del primo d20 (i tokens da Iron Heroes, la magia da Wheel of Time, il vigore da UA, la determinazione dal true d20, gli aspetti dal true d20 per dirne alcune) ci aggiunge delle modifiche degli autori (La modifica sulle abilità, le razze con bonus utilizzabili un tot di volte) e cerca di usarle per dare al d20 il sapore adotta per il mondo di Dragonero. E probabilmente in parte riesce. I dubbi miei sono principalmente sull'impatto degli acquirenti che si troveranno spaesati sia che vengano dal fumetto sia che vengano dal dnd/pathfinder.
      La scelta del d20 non è sbagliata in se data la base d'istallato, Usare Savage World perché no in fondo è un regolamento leggero come altri ma certo meno diffuso.
      Purtroppo la notizia della morte della MdE è brutta :( ma la scelta di tradurre e di uscire solo in scatola resta per me incomprensibile (a saperlo me ne sarei presa 1 o 2 di scatole a 10€ :))

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